A volte penso che insegnare yoga sia più terapeutico per gli insegnanti che per gli allievi.
Quanto si impara in questo scambio è incredibile. Le persone ti affidano le loro debolezze, le loro gioie, i propri limiti e le loro paure, che si mostrano nel corpo ma che sono legate all'anima. Lo yoga ti obbliga quasi a farci i conti con tutto questo. E tu, insegnante, hai una grande responsabilità, di rispettare, non giudicare, accogliere e accompagnare, se la persona lo desidera, in questa piccola evoluzione.
E non è sempre facile, siamo umani e fallibili, per questo ogni volta è una lezione per entrambe le parti. ❤️ mi capita di ripensare ad una lezione, ad una parola che ho ascoltato, ad un atteggiamento fisico di chiusura o paura che ho percepito e capita che mi ammonisca un po’ da sola per non aver colto immediatamente o corretto subito, e rifletto su come aiutare in modo diverso quella persona per far si che non abbia paura e che capisca che i limiti sono solo nella nostra testa. Ognuno ha il proprio percorso, ognuno ha la propria strada non importa quanto tempo ci si impieghi per percorrerla, l’importante è cominciare a camminarci sopra❤️.
Su questo argomento ci possono essere mille riflessioni, mille spunti.... la paura è qualcosa che ci accompagna sempre nello yoga come nella vita. E lo yoga ti fa proprio da specchio nel momento in cui affronti posizioni che richiedono qualcosa che va oltre le capacità fisiche. A volte vai oltre la paura e ti lasci andare e un mese dopo, il tuo corpo si rifiuta, la tua mente si rifiuta perché chissà per quale motivo quel giorno la paura vince. E non bisogna vergognarsi, non siamo sempre uguali, i nostri pensieri e le nostre emozioni possono darci o toglierci energia, la nostra mente può diventare la nostra peggior nemica o un mare placido in cui galleggiare e lasciarsi trasportare.
L’unica cosa da fare è accettare/si (forse la parte più difficile), e godersi la pratica senza giudicarsi perché arriva sempre qualcosa ed è da li che si riparte.
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