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Eccomi qui! (Parte III)

Aggiornamento: 23 mar 2020

Fino a qui ho parlato del lavoro, ma nella vita di ognuno di noi esistono altre cose che ci identificano e mettono in atto cambiamenti e sviluppi interiori.


Eccoci allora arrivati alla prossima tappa.


VI TAPPA: Lo Yoga


La prima volta che ho praticato yoga era il 2005, allora non capivo proprio bene cosa stessi facendo. Scoprì solo dopo che stavo praticando Power Yoga con l’insegnate che all'epoca era l’unico in Italia autorizzato ad insegnarlo, Max Grossi.

Ricordo che fui molto stupita di sudare così tanto in una lezione di yoga 😅

Sarà che ero finita in quel corso un po’ per sbaglio, ad anno già cominciato, fatto sta che non riuscì a catturarmi davvero, aldilà dei movimenti, mi mancava un pezzo.


Anni dopo, però, ho avuto l’esigenza di ricominciare. L’ho proprio cercato e in special modo ho cercato l’Ashtanga Yoga.

Non era facile da trovare, non è uno yoga da palestra. Riuscivo solo a trovare scuole di Maestri molto noti, tutti al centro di Roma... ed io in quegli anni vivevo vicino al mare.

Sembrava quasi una setta (o uno Speakeasy.... per rimanere in tema del mio vecchio lavoro....😋) per la quale dovevi scoprire una parola d’ordine.

A volte però le lampadine si accendono in testa, e a me hanno illuminato il ricordo di un’amica di mia cugina che, qualche mese prima, mi aveva detto di aver fatto yoga in una zona vicino casa sua.

Ecco, casa sua era all’Eur, io ero a Casal Palocco, per chi non conoscesse Roma praticamente eravamo "vicine", in quei 15 km tra me e lei si poteva nascondere il mio insegnante di yoga.

Mi diede il numero e non troppe spiegazioni perché in realtà aveva fatto poche lezioni un paio di anni prima e neanche si ricordava bene il nome dello stile.


A volte, però, il destino, è buffo e la vita conosce mille modi per sorprenderti che neanche puoi immaginare.


Lo contatto fiduciosa e piena di desiderio di voler cominciare, nella speranza che fosse esattamente cosa cercavo. Beh…scopro che questo ragazzo insegnava proprio nel quartiere di fronte al mio (praticamente Brunico - San Giorgio) e soprattutto insegnava Ashtanga Yoga.


“Questo ragazzo” si chiama Riccardo Gherardi ed è il mio primo Maestro.


E sempre per la serie, "la vita ti sorprende", Riccardo attualmente abita a Merano. Si è trasferito un anno prima che io ritornassi in Suedtirol, attratto anche lui da uno stile di vita completamente diverso. Ovviamente insegna ancora, anzi molto di più di prima, sia a Merano che in giro per l' Italia!🙏


Se dovessi dare una definizione dello Yoga, oltre a quella nota a tutti di:

"unione tra corpo, mente e spirito"

per me lo yoga è un meraviglioso viaggio, che non finisce mai!


Un viaggio a 360°, che ti porta a conoscere persone meravigliose che diventeranno i tuoi compagni di avventure. Qualcuno rimarrà al tuo fianco a lungo, qualcun'altro farà un percorso breve accanto a te. Un viaggio fisico, in senso di spostamenti che farai per seguire coloro che ogni volta possono mettere un tassello in più al tuo sapere. Ma fisico anche nel senso più stretto della parola, per il cambiamento che il tuo corpo, consapevolmente ed inconsapevolmente comincerà a mettere in atto, nel momento in cui le Asana diventeranno parte del tuo quotidiano.

Si dice che si torni sempre un pò cambiati da un viaggio, per le esperienze che si fanno, per le emozioni che si provano. Da questo viaggio non si torna mai, quindi il cambiamento e l' evoluzione, se vuoi, sono infiniti.


Lo yoga che ho cercato e scelto per me, è uno yoga dinamico, forse il più estremo tra le pratiche conosciute derivanti dall' Hatha Yoga, ma sarebbe stato difficile avvicinarmi ad uno stile statico come primo approccio. Venendo da anni di sport, tra cui agonistici, non sarei riuscita a vedermi ore ed ore a meditare e cantare mantra, come mia prima esperienza. In fondo lo yoga ha trovato la sua via per arrivare e farsi spazio dentro di me.


Proprio come l' acqua, lo yoga scava in modo silenzioso e profondo una via per arrivare al mio cuore.


I primi cambiamenti che ho notato con la pratica, sono stati sicuramente la maggior flessibilità (partendo da una base molto scarsa. Ve lo assicuro!), l' allungamento di tutti i muscoli, e il sentire la necessità di cambiare alimentazione.

Mi ero accorta che alcuni alimenti non mi facevano stare bene, mi impedivano di praticare nel modo giusto e mi appesantivano.

Visto che, al contrario, la pratica mi dava una sensazione di benessere mai avuta prima, non volevo ci fosse qualcosa che me lo impedisse, così lentamente ho avuto un' evoluzione naturale sul mio modo di mangiare, senza nemmeno troppo riflettere sul fatto che il mio lavoro fosse nell'ambito dell' enogastronomia. (Questo argomento è un pò delicato, al quale preferisco dedicare un post specifico con adeguati approfondimenti.)




I cambiamenti fisici sono stati quelli più facilmente riconoscibili, sia da me che da coloro che mi stavano intorno, ma i cambiamenti interiori sono stati i più complicati da comprendere, perché erano silenziosi, lenti ma profondi. Mi sono accorta della loro presenza in modo indiretto, continuavo a cambiare tante piccole cose nella mia vita, sotto tutti i punti di vista: sul piano alimentare, sulle relazioni di amicizia e di amore, sul modo di reagire alle cose, sul modo di affrontare un problema, sull'esigenza di fare un lavoro che rispettasse i miei valori.

ATTENZIONE!

Tutto questo è accaduto in anni, in modo lento, a volte inconsapevole, è non è stato sicuramente indolore, ma era necessario.


Come lo yoga si sia inserito talmente nella mia vita da diventare parte del mio quotidiano, per me e verso gli altri....... al prossimo post .....






















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