Quanto è importante l' allineamento nello yoga e come lo viviamo?
Gli Ashtangi lo sanno, l' allineamento nelle Asana è importante, ci aiuta a ricercare la corretta postura del corpo, ci aiuta a far scorrere meglio e in maniera più fluida la nostra energia interna, il nostro prana, ci aiuta a superare i blocchi.
Ma gli Ashtangi sanno anche che la ricerca spasmodica dell' allineamento a tutti i costi, l' ossessione dell' Asana perfetta non è mai un bene. Per un periodo ci sono stati insegnanti conosciuti a livello mondiale che portavano avanti la bandiera della perfezione, dell' allineamento a tutti i costi, del "se non riesci a pendere questa postura perfettamente, non puoi progredire con la pratica".
Per fortuna la tendenza è cambiata. Quello che posso riportare è solo la mia esperienza, a volte confrontata con le esperienze di amici e di altri praticanti negli anni.
Partiamo dal fatto che il corpo di ognuno di noi non è allineato, per via degli atteggiamenti posturali che assumiamo nel corso degli anni, per via degli sport che abbiamo fatto o non fatto, per via magari di incidenti che abbiamo subito o semplicemente per genetica.
Il nostro corpo racconta la nostra storia, e questa storia va rispettata. La mia ad esempio racconta di un trascorso agonistico in atletica leggera (caviglie bloccate), di anni di snowboard (versamento tra le vertebre dorsali), anni di nuoto in una squadra Master (spalle bloccate), anni di sport in generale (usura delle giunture, psoas corto....), 3 incidenti in moto (versamenti sotto i menischi, entrambi sfaldati..... si consigliava operazione per rimuoverli).
Ci sono tanti corpi che raccontano una storia simile alla mia, come invece ce ne sono altri che parlano di anni di danza o ginnastica artistica (che si ritroveranno avvantaggiati nello yoga per via di un' elevata elasticità) oppure altri che raccontano di problematiche fisiche manifestate già dalla nascita.
Ogni corpo è diverso ma la meraviglia dello yoga è che
va bene per ogni tipo di corpo!
Come praticante di Ashtanga ecco come ho vissuto e vivo io l' allineamento delle posture.
Da quando ho cominciato a praticare ho seguito quelle che erano le indicazioni del mio insegnante. Spesso mi è successo di credere di essere allineata e invece non lo ero per nulla e lo potevo capire ("sentire") solo grazie all' aggiustamento del mio insegnante che fosse verbale o fisico.
In alcune posture l' aggiustamento poteva essere minimo, in altre più intenso e magari non da subito il definitivo, perché il mio corpo aveva bisogno di tempo e di attraversare step graduali per arrivare alla postura finale "da manuale".
Inizialmente, come quasi tutti i praticanti di yoga neofiti, vivevo l' allineamento come un mero aggiustamento fisico, non riuscivo a comprendere quello che l' allineamento poteva significare a livello energetico.
Come tanti praticanti, all' inizio lo desideravo fortemente perché volevo chiudere o spingere di più in una postura.
Alzi la mano chi praticando non ha mai avuto la sensazione, o forse è più corretto dire "pulsione", di andare oltre le proprie possibilità, magari guardando gli altri praticanti e gli è venuta voglia di mettersi in competizione.
In competizione con gli altri ("lo fa lui, lo faccio anche io"), o con noi stessi, senza rispettarci.
E qui non si parla solo dell' Ashtanga, lo vedo tutti i giorni anche in lezioni di Hatha o Vinyasa. E' il nostro approccio mentale che ci porta a reagire così, siamo abituati a competere, nella vita, nel lavoro, nello sport. Ma lo Yoga non è uno sport, e il suo approccio alla vita non è occidentale, quindi non vince chi arriva primo a qualunque costo, ma si evolve chi percorre il proprio cammino evolutivo rispettando se stesso.
Come fa lo yoga a fartelo capire? Eh.... se parliamo di allineamenti un modo per fartelo capire sono gli infortuni.
Quelli che ci auto-infliggiamo per spingere di più una postura, quelli che poi ti tengono ferma/o o ci obbligano a tornare indietro nella pratica, obbligandoci a rispettare il nostro corpo che in quel momento ha trovato l' unico modo di farsi ascoltare, urlando " Non devi spingere, non puoi andare, per il momento, più in là di così".... Lo vuoi capire?!?!?!?!?".
Eh non è colpa del nostro corpo, ma della nostra testa, del nostro orgoglio, del nostro ego.
Quando si subisce un infortunio ho visto due tipi di reazioni, c' è chi molla con la scusa di essersi fatto male (qui ci sarebbe da parlare... ma in un altro post), c'è chi continua a praticare cominciando a capire che il rispetto per se stessi è l' insegnamento più grande da cogliere. Si può continuare a praticare lavorando sui propri limiti momentanei, con umiltà.
Percorso facile facile..... neanche per sogno e non parlo della parte fisica, quella passa. Parlo di quella emotiva che è strettamente collegata con il corpo, come ogni nostro blocco fisico è strettamente legato ad un blocco emotivo. Forzare quel blocco non lo farà scomparire, anzi lo renderà più duro da sciogliere. Praticare facendo finta che non esista, è come prendere in giro noi stessi.
Lavorare sul blocco con amore e rispetto e l' unica soluzione.
Torniamo all' allineamento e perché ritengo importante conoscerlo.
Per quanto mi riguarda, l'allineamento è stato ed è, una guida.
Conoscerlo e ricercarlo nel rispetto di me mi ha permesso di migliorare il mio corpo e sistemare dei problemini. Mi ha insegnato a capire la differenza di flusso energetico in una postura fatta un pò così come viene, e una in cui con il tempo e la pratica, l' allineamento diventa naturale.
Mi ha insegnato a capire il mio corpo, ad ascoltarlo, a conoscerlo e comprenderlo.
Quindi non diventa più solo un aspetto fisico e visivo, ma energetico e di conoscenza.
Sono a favore dell' allineamenti? Assolutamente si, insegnarlo ad un allievo significa con il tempo, permettergli di esplorarsi, comprendersi meglio, rispettarsi di più, darsi l' opportunità di far scorrere meglio l' energia nel proprio corpo con tutti i benefici che ne conseguono. E bisogna stargli vicino e guidarlo quando affronterà la lezione più dura, quella del rispetto di se stesso (tutto il precedente discorso).
Non sono quindi a favore dell' ossessione della perfezione dell' Asana come non sono a favore nel proporre posizioni a persone non pronte, senza guidarle, solo perché lo richiede la sequenza della lezione Hatha o Vinyasa che sia.
E' vero che la pratica si adatta al corpo, ma il praticante va comunque guidato e seguito. Ci sono insegnanti che non correggono alcun allineamento perché per loro è poco importante se la persona fa o meno la corretta postura a "tutti i costi", l' importante è che faccia ma secondo me non si fa un favore al praticante. A volte basta poco per permettere all' allievo di sentirsi meglio nella postura e quindi renderlo consapevole, ed evitare che si faccia male.
Questo è il mio pensiero, semplice e umile.
Namasté
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